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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ATTO PRIMO — SCENA III.
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   Paulet 111 questa, fede
   Tenetevi costante, e più disposta, L'avvenir che vi preme accoglierete.
   Maria Un giudizio qualunque, in un consesso Contro me proferito, ove lo zelo D'Attóno 16 e l'astio di Cecilie han voce, Non verrà,rami, o signore, inaspettato. Ma so fin dove possa e dove ardisca Un monarca britanno.
   Paulet Un re britanno
   Non conosce, o signora, altro ritegno Che la sua, coscienza e il Parlamento. Pronunciato il giudizio, in faccia al mondo Eseguir lo farà.
   SCENA III.
   I precedenti. Entra Mortimer. e senza- porre attenzione a, Maria-, si volge a Paulet.
   Mortim. (a Paulet) Tu se' richiesto, (si allontana tenendo lo stesso modo. Mania l'osserva con indignazione, e si volge a- Paulet ohe sta per uscire) Maria Un'ultima preghiera. Assai comporto Dal vostro labbro, c-hè l'età canuta Venerabi 1 vi rendo agli ocelli miei ; Ma quest'orgoglio giovanil m'indegna. Toglietemi, o signore, all'insolenza De' suoi ruvidi modi. Paulet In lui vi spiace
   Quanto io lodo ed apprezzo. Un molle insano Non è certo costui che- si distempri Per qualche finta lagrimetta. Ha, corse Molte terre d'Europa ; or dai Parigi
   J 6
   D'Attóii' : il barone Hatton, vice-ciambellano di corte-, membro del Consiglio Privato, come Cccil e Walsingham, e favorito ili Elisabetta.