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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   marTa STI- ARDA
   Nella- mente e nel core? ha tuttavia. Fresca, la vita e la fortuna amica? Sta come torre immobile e sublime A difesa di Roma e dell'altare? Mortim. Umile in tanta, gloria, egli m'istrusse Nelle vere dottrine,32 e tutti estinse I dubbi del mio cor. Vidi che l'uomo Col troppo incerto e languido barlume Dell'intelletto ìiell'error travia; Che dee manifestarsi alla veduta. Quanto insegna la fede al cor dell'uomo ; Che la- Chiesa, di Cristo è bisognosa D'un visibile capo,33 e che la luce Del vero irraggia, l'assemblee de' Padri. Oh quanto alla virtù delle sue labbra Si dileguar© i miei vani concetti ! Io giurai l'abbandono (e ne deposi Nelle sacre sue mani il giuramento) Dell'eretico errore, e mi rendei Al grembo della. Chiesa. Maria Uno de1' mille
   Che l'eloquenza dell'augusto veglio. Pari al sublime Banditor del monte,34 Nella grazia rimise e nel perdono! Mortim. Quando in Frància lo volse un'alta, cura M'avviò dall' Italia al franco Remine. 35
   32 Nelle vere dottrine: quelle della- religione cristiana.
   33 D'un visibile capo : allude al Pontefice che è capo visibile della, Chiesa., mentre Cristo ne è il capo ¦invisibile.
   34 Banditor del monte: Gesù, così chiamato per il meraviglioso Sermone della montagna.
   35 Femme : V. n. 17. In Rcims era il famoso seminario, tenuto dai Gesuiti, «La Compagnia che da Gesù si dice». nel quale si, preparavano i sacerdoti per la Chiesa inglese e in Beims erano rifugiati molti perseguitati inglesi e scozzesi, tra i quali primeggiava John Lesly, vescovo cattolico della Contea di Ross (V. 0. della Scozia), il quale si accattivò, fino dai primi giorni del ritorno di Maria in Scozia,