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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   atto primo — scena vi. 35
   I'er esempio comune ai ponti infissi?51 Non v'arresta il cimento1 e la caduta 715 ,)i tanti innumei abili infelici
   Glie v' han posto la vita; ed aggravati Non clie sciolti, morendo, Inumo i miei ceppi? Oli fuggite di qui ! di qui fuggite. Giovine sconsigliato, ove impedita 72ii Non vi sia, già la, fuga, ove Ceeilio Esplorati 11011 v'abbia, e già fra voi Non si nasconda, il traditori Euggite Sollecito, dal regno ! Una- felice Creatura, sin or 11011 ha protetta '25 La, misera Maria, !
   MoiìTim. Non mi sgomenta
   La fiera, vista delle tronche teste Per esempio comune ai ponti infisse;' Non m'arresta il periglio e la caduta Di tanti iununi;>rabili infelici 730 Ohe v' han posto la vita,. Essi, cadendo, Cinsero il crine d'immortai corona. Perchè bella, magnanima, è la morte I'er la, vostra salvezza ! Maria Invan ! uè l'arte,
   Nò la forza ini salva ! Il mio nemico 735 f] vigile, poteiite. Il vostro zio*
   E le poche sue guardie, ah no. non sono I miei soli custodi ! È l'Inghilterra La mia custode, l'Inghilterra tutta,! Non può sciogliere ornai le mie catene 740 Che la, regina.
   Mortim. Inutile speranza!
   Maria Lo può solo un vivente.
   Mortim. Oh, chi?...
   bington e fu, come lui, sventrato vivo per aver partecipato alla sua congiura.
   51 ai ponti infissi? : Le teste dei giustiziati si collocavano, infisse in un palo, alla testa dei ponti, per comune terrore. V. vr. 12(ì-'27.