ATTO TERZO — SCENA IV.
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Bui tuo scettro abbandono. 11 Ornai tarpate 350 Al mio spirto son l'ali, e la grandezza Più non m'alletta. Tu la tieni : ed io Non son che l'ombra di Maria. Domato Nella vergogna delle mie catene È l'antico ardimento. In me l'estrema 35'> Di tue prove facesti. Hai nel suo fiore La mia vita distrutta. Or poni modo : 12 Pronuncia- la magnanima parola Per cui venisti; «diè non posso io mai < 'lederti qui venuta al tristo fine 360 D'insultar la tua vittima! Pronuncia-Questa parola sospirata, e dimmi : « Sei libera, o Maria! Di me provasti « La forza sola : la grandezza or prova». Consolami di questa, e ini vedrai 265 Ricevere la vita e la salvezza
Quasi un tenero don delle tue mani. Come non avvenuto, una. parola, Tutto.mette in oblio: dalle tue labbra Anelante io l'attendo. Oh non ti piaccia sto Ch'io la sospiri lungamente ancora!
Guai se con questa non finisci ! guai Se propizia, benefica, sublime Da me non ti dividi alla sembianza 13 D'una invocata deità ! — Sorella ! Non per tutta Albion, non per le immense Terre che abbraccia l'oceàn profondo, Io vorrei presentarmi inesorata
' Ogni diritto... abbandono: In una lettera dell'anno precedente (1086)) Maria aveva .scritto a Elisabetta: (.(Lasciatemi andare, 'permettetemi di uscire da questa isola (Inghilterra) e di ritirarmi in qualche solitudine dove io possa preparare l'anima ¦mia alla morte. Concedetemi questo e firmerò la rinunzia a qualunque diritto io od i miei possiamo avere », poni modo: poni termine. alla sembianza: a somiglianza.
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