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MARTA STI- ARDA
Maria II trono d'Inghilterra è profanato D'una bastarda! 16 II popolo britanno Da una mima 17 è tradito ! Ove il buon di itto Regnasse, tu saresti nella polve Stesa a'miei piedi, che tuo re son io. (Elisabetta parte velocemente, Talbo e Leicester la seguono nel maggior disordine)
SCENA V.
Maria, Anna.
Anna Che faceste, infelice ! Ella si parte Infiammata di rabbia ! Or sì che siete D'ogni speme deserta.
Maria (ancora fuori di sè) Ella si parte Di rabbia accesa- e colla morte in core ! (si abbandona colle braccia al collo di Anna) Anna ! oh quanto son lieta ! Alfine, alfine. Dopo tante vergogne e tanti affanni Un'ora di vendetta e di trionfo ! Sento dal core sollevarsi un peso Or che nel petto della mia nemica Ilo confitto il pugnale.
Anna Ah sciagurata !
V'ha perduta un delirio, e provocaste Il braccio inesorabile che vibra La saetta mortai ! Quella superba Fu da voi svergognata alla presenza Del suo drudo medesmo!
Maria Io l'abbassai
Agli ocbi di Ruberto! Ei fu presente,
16 D'una bastarda: Poiché i cattolici sostenevano, e non a torto, che il divorzio da Caterina d'Aragona e il matrimonio con Anna Bolena erano atti illegali di Enrico Vili, EUsa'i betta non era più che una bastarda e Maria Stuarda l'erede legittima della corona d'Inghilterra.
17 mima: commediante, in senso cattivo.