Stai consultando: 'Maria Stuarda Tragedia in cinque atti', Federico Schiller

   

Pagina (124/191)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (124/191)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ATTO TERZO — SCENA VIH.
   Ili
   Ei testimone della mia vittoria ; Ei la forza mi diede e le parole, Quand'io la trassi dalla sua grandezza.
   SCENA VI.
   I precedenti, Mortimer.
   Anna Ah, signor, qua! evento!...
   Mortisi. Ho tutto inteso.
   (accenna alla nutrice di scostarsi, e s'avanza. ÌJn'ar-dentissima e violenta passione traspare da'suoi movimenti e dalle sue parole per tutto il dialogo con Maria) L'hai tratta nella polve! hai trionfato! Tu fosti la regina, essa la rea ! Quel tuo coraggio mi rapi. Sublime, Inclita mi risplendi in tal momento < '«me una vera deità ! M'atterro, Adorando, a' tuoi piedi....
   Maria Or ben? con Lester
   Non vi siete ristretto? Alle sue mani Non recaste il mio dono, il foglio mio?
   Mortisi, (la contempla estaticoj
   Come il regal magnanimo dispetto Irraggiava il tuo volto, ed aocrescea La meraviglia delle tue bellezze ! Tu sei la più leggiadra infra le donne !
   Maria Toglietemi, vi prego, all'affannosa Impazienza ! Che vi disse il conte? l'osso io nulla sperar?
   Mortisi. da quell'abbietto
   Codardo? Ogni .speranza in lui tu perdi! Diprezzalo e l'obblia !
   Maria Che favellate?
   Mortisi. Frangerti le catene e possederti Colui? Provi, se sa ! da queste mani Ottenerti non può che calpestando