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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   ATTO TERZO — SCENA VIH. Ili
   Altro non ti l'iman che la bellezza, Il divino poter della bellezza ! Essa mi persuade ogni periglio; Essa piega il mio capo alla manna,ja. 57o Maria Chi dalle furie di costui m'invola? Mortim. Un audace servigio audacemente Il suo premio raccoglie. A die del sangue L'imperterrito è largo? È pur la vita Il sommo bene della vita ! Un folle 575 I: colui che la sperde infruttuosa.
   10 pria mi voglio riposar sul petto
   Ch'ella più scalda, (l'abbraccia con trasporto) Maria Ahi, misera ! dovrei
   La difesa invocar de' miei nemici Contro il mio salvatore?... Mortim. Hai cor che sente;
   ¦580 Non è d'asprezza che t'accusa il mondo : Le preghiere amorose han sul tuo petto l'na forza gentil. Tu già beasti
   11 ligure Cantore ;19 e Botuello Seppe sedarti.
   Maria Tracotante !
   Mortim. Egli era
   685 11 tuo fiero tiranno. A lui dinanzi
   Tu tremavi e l'amavi. Oh, se ti vince Solo il terrore, per l'inferno io giuro!... Maria Qua! delirio vi prende? Ah, mi lasciate !... Mortim. Tremerai di me pure ! Anna (entra correndo) Armati sgherri
   Tutto ingombrano ib parco! Mortim. (impugna impetuoso la spada) Io ti difendo !20 Maria Oh, da questo furente, Anna, mi salva!
   Il ligure Cantore : David Rizzio, che era piemontese però, non ligure. (V. Atto I, n. 6) e musico, non cantore, sebbene gualche volta egli si unisse ai tre cantori, che aveva presso 'H sè Maria, per sostenere la parte di basso, clic mancava. 20 Vedi Atto II, n. 32,
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