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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MARIA STI ARDA
   Dove trovar, me misera! un asilo? A qual celeste difensor mi volgo? Qui la forza m'attende, ivi la morte, (corre nel castello, Anna la segue)
   SCENA VII. Mortimer, Paulet, Duriti. Molta gente attraversa la scena.
   Paui-et Rinserrate le sbarre ! i ponti alzate ! Mortim. Ohe fu?
   Paulet Dov'è la rea? Giù nel più cupo
   Carcere !... Mortisi. Che fu dunque?
   Paulet Inique mani!...
   La regina... sacrilego ardimento!... Mortim. Qua! regina?
   Paulet La nostra ! Elisabetta
   Giace trafitta sulla via di Londra, (parte).
   SCENA Vili. Mortimer e presto dopo Okelly.
   Mortim. Vaneggio, io forse? o trapassò pur ora Un che gridava : La réina^è spenta? No, no, sognai. L'orribile delirio Mi rappresenta come vera ai sensi La fiera imago che il pensier m'accende. — Chi viene? Ochelio ! Ah come esterrefatto ! Okelly (entra correndo)
   Fuggi, fuggi veloce, o Mortimero ! Tutto perdemmo. Mortim. Che perdemmo?
   Okelly A lungo