ATTO TERZO — SCENA VIH.
Ili
Non ricercarmi. Affrettati : t'invola 6in Dall'Inghilterra!
Mortim. Che seguì?
Okelly Selvaggio21
Ila vibrato il gran colpo !
Mortim. È dunque vero?
Okelly Vero! Ti salva!
Mortim. La regina è spenta,
E sale al trono d'Albion Maria.
Okelly Spenta? Chi '1 disse»?
Mortim. Tu medesimo.
Okei.ly Vive !
oió E perduti noi sia.ni.
Mortim. Vive !
Okelly Nel manto
Colse in fallo il pugnale; e l'omicida Venne da Talbo disarmato.
Mortim. Vive !
Okelly Vive, e morti siam noi! Fuggi, t'affretta. D'armi e d'armati si circonda il parco. 620 Mortim. Chi meditò la furibonda impresa?
Okelly II barnabita di Tolon, Selvaggio : 21 Colui che taciturno e in sè romito Nella cella, sedea quando il ministro Dichiarò l'anatema alla regina 025 Dal romano pontefice scagliato.
La più spedita e la più corta via Volle il fiero seguir: con un'audace Opra salvar la travagliata Chiesa, E così meritare alle sue chiome La palma del martirio. Il gran disegno Confidò primamente al sacerdote, Poi lo commise sulla via di Londra. Mortim. (dopo lungo silenzio)
11 Selvaggio : T. Atto J, n. !). John Samaye era stato capitano nell'Armata Spagnola del principe di Parma ed era lnglese, della Contea di Galles, non francese, e non apparterrà a nessun ordine religioso. Vedi anche Atto TI, n. 12.