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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   122 MARTA STI- ARDA
   Al rigor delle leggi. Cecilio Alcuna via
   235 Troverà di scolparsi...
   Elisab. Egli scolparsi?...
   No '1 condanna lo scritto? Ali, la sua colpa È più chiara del sol ! Cecilio Tu se' pietosa,
   Tu se' benigna: il suo potente aspetto... Elisab. Io non vo' più vederlo ! Avete ingiunto 240 Di vietargli l'entrar?
   Cecilio Sì, mia regina, (entra un
   paggio ) Paggio II conte !
   Elisab. Abbominevole impudente !
   Ch'io non vegga il suo volto ! A lui direte Che non osi avanzarsi. Paggio Io non l'ardisco,
   Nè creduto sarei. Elisab. Tanto elevato
   245 Ho questo traditor, che da-' miei servi È più temuto del regal mio cenno! Cecilio (al paggio) Digli che la sovrana entrar gli vieta.
   (il paggio parte irresoluto) Elisab. (dopo ima pausa)
   E se fosse menzogna? e dell'accusa A scolpar si giugnessé?... E non potrebbe 25,1 Nascondersi, o Cecilio, in questo foglio I n laccio di Maria per separarmi D'un amico fede!?... Voi conoscete Quanto astuta ella sia, quanto malvagia ! Se vergato l'avesse a poi mi in seno ::;5 TI velen del sospetto, a far vendetta D'un possente nemico... Cecilio Almen rifletti...