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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   MARIA STUARDA
   SCENA VITI.
   / procedenti. Cecilio. Dayison con uno scritto. Elisab. Dà visori, che recate?
   M'entra di voi mallevador che questa Sia veramente d'Albìon la voce, Anzi quella del inondo? Oh, come io tremo Che, secondando la comune inchiesta, S'alzi un grido diverso, e quello istesso Che repugnamte al duro atto mi sforza, Poscia m'aggravi di mortali accuse !
   SCENA IX.
   I precedenti. Talbo entra agitato.
   Talbo Vogliono soperchiarti, Elisabetta !
   Rimani invitta; non piegar!... (reggendo Davison
   col mandato) Ma forse
   Hai deciso? hai sottoscritto? In quelle mani Veggo un foglio infelice. Ah, non si porga Per ora agli occhi della mia sovrana !
   Elisab. Mi costringono, o Tallio !
   Talbo E chi potrebbe
   Costringerti? Tu sola arbitra sei : Qui la tua. piena maestà palesa ; Metti silenzio alle selvaggie grida
   Dav. (si accosta mesto) Al cenno tuo....
   Obbediente
   Elisab.
   Che v'ha? (mentre vuol prendere
   Seconda