ATTO QUINTO
SCENA I.
Stanza come nell'atto primo.
Anna, vestita a lutto con gli occhi lagrimosi, e presa da grande, ma muto dolore, è intenta a sigillare pacchi e lettere. Il dolore la interrompe talora nelle sue occupazioni. Ella si ferma, di quando in quando ad orare. Paulet e Duriti, anch'essi vestiti a bruno, si avanzano col seguito di molti serventi, i quali recano vasi d'oro e d'argento, specchi, pitture ed altre preziose cose, che tutte ripongono nel fondo della stanza. Paulet consegna alla nutrice uno seri-gnetto di gioie con una carta, esprimendo per segni ch'essa è la nota delle cose recate. A vista di tali ricchezze si rinnova nella nutrice il dolore: ella cade in una profoda mestizia; e quelli si allontanano. Entra Melville.
Anna (vedendolo mette un grido)
Voi qui, Melville ! ne vegliamo1 ancora?
Melv. Sì, mia buona signora,, alfin n'è dato Questo amaro piacer !
Anna Dopo una lunga
Dolorosa partita !
Melv. Un infelice
Rivederci, o mia cara !
Anna Oh Ciel ! venite...
Melv. A prendere l'eterno ultimo addio Dalla nostra regina.
Anna Or finalmente
Al supremo mattili della sua vita, Dopo tanto pregar, le si concede
1 ne veggiamo : ci vediamo.
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