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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   MARTA STUARDA
   Anna Ella medesma qui verrà. — Stupito Voi guardate d'intorno, e gli occhi vostri ili chieggono tacendo : « A che tal pompa Nella casa de' morti? » O buon Melville, Noi durammo, vivendo, aspro disagio, E sol nell' infelice ora di morte Riede a noi l'abbondanza !
   1 precedenti. Altre due cameriere di Maria, anch'esse in gramaglia, le quali alla vista di Melville, rompono in un dirotto e subito pianto.
   Rosamunda ! Geltrude! Oli qual rincontro! I na delle camer. Ella ne rimanḍ per trattenersi L'ultima volta col Signor! (compariscono altre due cameriere vestite egualmente di nero, esprimendo oon muti segni il loro dolore)
   I precedenti. Margherita Curl. Essa reca un'aurea coppa di vino, e la pone sul tavoliere; indi pallida c tremante si getta sopra un sedile.
   SCENA IV.
   Melv.
   Oh dura vista!
   SCENA V.
   Melv.
   Che avete?
   Che vi spaventa?
   .March.
   Oh del !
   Borgoy
   March. Che vidi inai !
   Che fu? parlate !
   Melv.
   Calmatevi, signora !
   Diteci che v'occorse. Marcii.
   11 nappo in mano.
   Dalla scala maggiore io di «cerulea Che nella volta, interior conduce...