ATTO QUINTO — SCENA ULTIMA.
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Il pietoso conforto, anzi l'estremo,
Dei cari amplessi d'un congiunto!... Io muojo
Fra nemici stranieri, e non compianta
Che dai soli occhi vostri ! — Almen ch'io ponga
Nel fedele amoroso animo vostro
I miei voti supremi. — Io benedico
Al mio grande cognato, 10 in un con tutti
I reali di Francia; io benedico
Al buon zio di Lorena ;11 al benamato Mio cugino di Guisa; 12 al sommo Padre, 13
II vicario di Dio, che me dal Tebro Ri benedice; benedico ancora
Al cattolico re 14 che si protferse
Di frangere i miei ceppi e vendicarmi.
Tutti ne' miei legati io li ricordo,
Né terranno, lo spero, i pochi doni
Dell'amor mio, benché meschini, a vile, (si volge ai
suoi familiari) Voi tutti io raccomando al glorioso Mio fratello di Francia ; e quel cortese Nova patria daravvi e pia. tutela. F se l'ardente mio pregar v'è sacro, Questa- terra- fuggite, onde il Britanno Non pasca la- superba anima- sua Della vostra- miseria, e nella polve I miei servi non vegga. A me giurate, Sul vostro Redentor, che lascerete. Quando io più non sarò, queste infedeli Dolorose contrade. Melv. (tocca il crocifisso) lo lo prometto
10 al mio grande cognato: n Enrico III, re di Francia, salito al trono nel lol.'f. Maria aveva sposato il fratello, Francesco II.
' al buon zio di Lorena: F. Atto I, ». 21.
12 mio cugino di Guisa -.Enrico di Guisa, detto lo Sfregiato, figlio di Francesco.
13 al sommo Padre: a Sisto F. Atto II, n. 22.
14 al cattolico re : a Filippo II, re di Spagna.