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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MARTA STI- ARDA
   I'er questi tulli !
   .Maria Io povera, io spogliata,
   Poco, o cari, posseggo, e questo poco, ani dì cui m'ò conceduto ancor disporre, Ho diviso fra voi; nè violati Saranno (almen n' ho speme!) i miei voleri. Ciò che reco alla, morte è vostro anch'esso. Non mi si neghi per l'ultima volta 215 Questa pompa mortai nel mio cammino Alla gloria del cielo, (alle sue donne)
   A voi, mie buone, xUexina, Geltrude e Kosamunda, Le mie perle destino e le mie spoglie, Perchè la vostra, gioventù s'allegra 220 Dell'ornato vestir. Tu, Margherita,
   Al mio cor liberale hai più d'ogni altra Una, sacra ragion, poiché fra, tutte Infelice tu sei ! Ch'io non punisco La colpa in te di tuo marito, il faccia 22:' Manifesto il mio scritto. — Oh mia fedele Anna! te non alletta oro, nè gemma ; La mia sola memoria hai tu più cara 1 )i tutti i beni della terra. Prendi Questo povero lino ; io di mia mano 230 L' ho trapunto per te nelle supreme Ore del mio cordoglio, e lo bagnai Delle calde mie lagrime ! Con esso Voglio che gii occhi tu mi bendi ; e questo Ultimo ufficio (poi che giunsi a, tanto !) 23;' Solo dalla mia, fida Anna desìo.
   Anna Oh Melvil ! più non reggo!...
   Maria A me venite
   Tutti!... tutti venite, e ricevete L'estremo amplesso! (ella stende loro le mani: essi, uno dopo l'altro, cadono a' suoi piedi, e baciano le offerte mani dirottamente piangendo) IJosanninda, addio... Addio, buona Alexina! - lo vi ringrazio 240 I )ei fedeli servigi, o Borgoeno.