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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   MARTA STI- ARDA
   La violenza de' tiranni allaccia Solo le membra, e libera e spedita La preghiera, del core a Dio s'innalza. È morta la parola ove non sia Dalla fede avvivata.
   Maria il cor, Melville,
   A se stesso non basta, e, per unirsi Alle cose divine, ha l'uom bisogno D'un sensibile pegno. Iddio per questo Prese umane sembianze, ed i celesti Invisibili doni arcanamente Sotto forme visibili nascose. Il vero lume che ne guida al cielo È la Chiesa romana, è l'universa, La cattolica Chiesa. Ove la fede Dalla fede comune è confortata; Ove da mille cuori a Dio si leva l'na, sola preghiera,, immensa fiamma La scintilla diventa, e più sublime Spiega l'anima il volo. — Oli voi felici, Che la preghiera, avvicendata e lieta Nel santo asilo dell'Eterno aduna! Addobbato è l'altare; ardono i ceri; Suona la squilla ; in vortici odorosi Si propaga l'incenso ; il sacerdote, Della tiara16 e delle stole adorno. Il calice raccoglie, il benedice, Ed annuncia ai fedeli il gran prodigio Dell' incarnata Deità. Le genti S'atterrano adorando il Dio presente... Io sola orba ne sono ! In questa tomba La grazia del Signore a me non giunge !
   Melv. Ella ti giunge ! Ella t'è presso ! Affida In Colui che può tutto. Il secco tronco Può rinverdir sei dalla fede è tocco.
   16 tiara: specie di copertura del capo del-sacerdote, uniti tiara però è del pontefice, come la mitra del vescovo.