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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ATTO QUINTO — SCENA ULTIMA.
   155
   Melv.
   Pentita
   Veramente ne sei? l'idolo indegno Hai respinto dall'alma?
   Maria
   Ilo trionfato
   Del pii\ duro contrasto. È sciolto ornai L'ultimo nodo che mi strinse al mondo. Melv. Non ti punge altra colpa?
   Da gran tempo confesso. Or mi s'affaccia Con novelli spaventi, e mi contende, Come fantasma tenebroso, il varco Delle soglie celesti. Il re mio sposo Trafiggere ho lasciato, a mano e core Porsi al mio seduttor. Coi più severi Flagelli della Chiesa il sanguinoso Mio delitto espiai, ma nel segreto Animo il verme roditor non tace.
   Melv. Altre colpe non sai che tu non abbia Espiate o confesse?
   Maria Ogni mia colpa
   Or t'è nota.
   Melv. Ricorditi che t'ode
   L'onniveggente Indagator de' cuori : Ricorditi i castighi onde la, Chiesa Per le colpe inconfesse ti minaccia. Un peccato nascosto è di perpetua Morte punito ; che l'offesa è in ira Dello Spirito Santo.
   Maria Ei mi conceda
   L'uscir vittoriosa e trionfante Dalla guerra mortai, come non volli Nulla, tacerti.
   Melv. Che di' tu? Vorresti
   Nascondere bugiarda al tuo Signore La gravissima colpa, onde tu sei Dagli uomini punita? E non t'accusi Che tu fosti gran parte al tradimento Di Pài-ri e Babintoniio? Ami tu forse Che una sola infelice opra di sangue,
   Maria
   Un gran misfatto.