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Maria Stuarda
Tragedia in cinque atti
Federico Schiller
Editore Remo Sandron, 1925, pagine 171

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ATTO QUINTO — SCENA ULTIMA.
   163
   SCENA XI.
   Stanza interna d'Elisabetta.
   Elisabetta.
   (elitra per ima porta laterale, manifestando negl atti e nel portamento l'interna inquietudine)
   Nessuno ! ancora un messaggier non giunge ! Dura eterna la- luce? è fermo il sole Nel celeste suo corso? E debbo io dunque ¦Struggermi tra l'angoscia e l'incertezza? — E seguito, o non l'è?... Del sì non meno Ohe del no raccapriccio, e non ardisco Chiederne il vero. — Nè Ruberto appare. Ne ritorna Cecilio, esecutori Del giudizio mortai. Se più non sono Entra le- mura.... fulminato è il dardo.. Vola, coglie ed uccide, e l'attenerlo A prezzo del mio regno io non potrei. — Olà !
   Elisab. Tu solo?... ove son gli altri?
   Ancora
   SCENA XII.
   Elisabetta. Paggio.
   Paggio
   Il conte
   E Cecilio.... Elisab. (con ansietà) Ove sono?... Paggio
   Uscir di Londra.
   Elisab. Ove n'audàro? Paggio
   Penetrar 110 '1 seppi
   Sul rompere del giorno abbandonàro In gran mistero la- città.