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naldo : L'ingordigia degli eserciti repubblicani ed il pessimo governo francese provocarono, nel 1799, insurrezioni dovunque, ed anche a Recanati. Il 16 giugno, una mano di briganti si fece padrona della città ed acclamò il conte Monaldo a governatore. Egli se ne schermi quanto meglio e più potè ; ma tutto gli fu inutile. Se volle evitare di peggio, dovette assolutamente accettare. E male gliene incolse (Autob., 111).
Il mattino seguente, ecco tornare i Francesi e ripigliar possesso della città, stata precedentemente sgombrata da' briganti. Ognuno pensò a riamicarsi i nuovi padroni ; e la famiglia Leopardi, che s'era compromessa, riparò a precipizio nel suo piccolo podere sotto le mura dei Cappuccini, di dove intendeva muoversi, per mettersi al sicuro a Montelupone.
E quantunque non avesse appreso la condanna a morte di Monaldo, coli' aggravante che la casa fosse smantellata ed incendiata, Adelaide dovette certamente comprendere che qualche cosa di gravissimo pendeva sul capo di lui, perchè passò seco otto ore di vera agonia, fra la vita e la morte, mentre sentiva nei contorni i soldati avidi di preda, come seguci in caccia.
Revocata la condanna, Monaldo venne tassato per mille scudi ; perciò, nel giorno seguente, il 26 giugno, sulle ore venti, una pattuglia lo arrestò fra il pianto e le grida di tutta la famiglia. Pretendevano i Francesi l'immediato pagamento della taglia ; e sostenendo Monaldo di non poterlo effettuare, fu di nuovo minacciato di morte, e vide la madre e la moglie sorvegliate, armata mano, in una camera del palazzo. Quelle povere signore furono prese da tanto spavento, che mandarono argenti ed altri oggetti, bastanti al valore di mille scudi. Così vennero tutti liberati (Autobiogr., da 111 a 133). Mentre questo avveniva, il Nostro non aveva ancora un anno, e viveva del latte della nutrice. Ognu-