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(Autob-, 312). Anch'essa, fin da giovanotta, fu circonfusa da una nube di tristezza, ch'era, si vede, ereditaria in famiglia.
Giacomo, più degli altri, dava segni manifesti e precoci di vivido ingegno e di facile inventiva. Fanciullo, raccontava ogni mattina a Carlo, che dormiva in camera con Lui, fòle e novelle così lunghe, da sembrare romanzi (III, 425).
Tutto sommato, Egli era allegro, vispo, sano, svegliato, immaginoso, di grande amor proprio, innamorato della gloria, affettuoso, espansivo, e di delicatissimo sentire.