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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 15 —
   cero; il quale, non ostante la grande disparità di idee che passava tra loro, ordinò si celebrassero ogni anno, in perpetuo, dieci Messe nel dì anniversario della morte del primogenito ( Antona-Traversi, da 181 a 117J.
   La sua consorte Adelaide, come s'avvide del dissesto del patrimonio, si rivelò donna di assai virili propositi; e, assunto il governo della famiglia, impose sacrifizi a tutti pel bene della casa. Però i suoi modi portavano l'impronta di una grande severità: l'imperiosità di lei era, pe' figli, divenuta insopportabile: lo sguardo era la sola sua carezza (Teresa Teja-Leopardi, 29). E, con tutto che avesse chiuso il cuore non meno della mente, da non capire, per esempio, l'opportunità di smettere la carrozza e i cavalli e di liberare il bilancio domestico di uno solo de' tanti sacerdoti parassiti che v'attingevano il mantenimento; meritò che lo sposo la indicasse come l'edificazione e la benedizione della famiglia, per la sua costante religione e pietà, per la sua saggia economia, prudenza e giudizio (Testamento suddetto, pag. 192).
   Quanto a Giacomo, Ella fu solo capace di pregare Dio che gli perdonasse tutto il disturbo che le avea dato su questa terra (Zamboni, Roma nel mille, Firenze, Le Monnier, 1875, pag. 82). Ed il solo retaggio intellettuale e affettivo, ch'ella gli potè trasmettere, fu l'amore de' fiori che avea grandissimo (Teresa Teja-Leopardi, 76). Del resto, rivaleggiò col marito nell'arcaismo dell'abito (Patrizi-, 64); fu rigorosa, cristianissima, aristocratica verso tutti. — Questi i caratteri dei genitori del Nostro.
   2. — Ma, a completare il quadro, manca di conoscere tutti gli altri, che, ospiti di casa Leopardi, vissero sotto il medesimo tetto e sedettero alla stessa mensa di Giacomo, per tutta la loro vita.
   Vien primo Don Vincenzo Ferri, ch'era il cappellano