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desiderio di gloria che lo consumava (I, 27), non solo attendeva allo studio il giorno, ma fin anco la notte. Carlo, suo fratello, diceva : Nessuno è stato testimonio del suo affaticarsi più di me, che, avendo sempre, nella prima età, dormito nella stessa camera con lui, lo vedeva, svegliandomi nella notte tardissima, in ginocchio avanti il tavolino, per potere scrivere fino all'ultimo momento, col lume che si spegneva,, (III, 421).
E pensare che Monaldo, per l'esperienza fattane su di sè (Autóbiogr., 9), avrebbe dovuto proibire che il figlio si fosse martirizzato a quel modo ! Invece con la lode lo entusiasmò, finché, verso il novembre del 1813, Giacomo dedicossi alla lingua ebraica, per potere adoperare le chiavi dello scibile antico. Non si segregava però del tutto dal mondo moderno, giacché cominciò ad apprendere la lingua francese.
Toccava appena i 16 anni ; e fino a questa età, la sua età dell'oro, la vita, non meno della natura, esercitava sopra di Lui lo stesso incanto d'un grande amore : il suo ingegno s'applicava con entusiasmo, e le lusinghe della gloria gli accarezzavano il capo innocente con tutte le più care illusioni dell'avvenire. Sicché, quando, più tardi, la tristezza piombò sul suo cuore; quando si volse al passato, per domandargli una stilla di gioia, e per un istante potè deliziarsi almeno della dolce memoria che ne serbava; cantò che, soddisfatto dell'approvazione paterna, tacito, seduto in verde zolla,,, solea bearsi delle bellezze della Natura, evocando pensieri immensi, sogni dorati (Ricordanze, v. 10-13).
E a qual genere di esercizi si desse, ce lo dice il titolo delle Opere paterne, quasi tutte di mera erudizione. Perchè fu naturale che dapprima Monaldo affidasse al suo primogenito lo spoglio di notizie su codici