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porzioni ch'esse dovevano avere. Mi limiterò ad appellarmi a due autorità : E meraviglioso, scrive il Mo-roncini (Op. cit., 86) a proposito Dei Padri greci del secondo secolo e degli Scrittori greci di Storia ecclesiastica perduti, questo ammasso di materiali, raccolti da un giovinetto coli'intendimento di compiere un'Opera colossale. Quell'immensa quantità di scrittori, ch'Egli dovette leggere attentamente ad uno ad uno, per ispo-gliarli di quanto poteva fargli a proposito; quella pazienza veramente claustrale nel confrontare lezioni, nei discutere varianti, nel cercare i vari Codici nei Cataloghi che ne avea, fanno quasi sbalordire.
E il Cancellieri (Dissertazione intorno agli uomini dotati di gran memoria ecc. Roma, Bourliè MDCCCXV, da 87 a 91): Per mezzo del eultissimo signor marchese Carlo Teodoro Antici,.... è pervenuto nelle mie mani un nitidissimo ms. intitolato : Porphirii De Vita Pio-tini — Jacobus Leopardi.... Questo suo nepote, che ò primogenito dell'Ornatissimo sig. conte Monaldo Leopardi, senza avere avuto maestro alcuno di Lingua greca, ha ultimato in Recanati, sua patria, questo egregio lavoro ai di 31 agosto dello scorso anno 1814, in età di soli anni 16, mesi due e giorni due. Egli, in capo a sei mesi, l'avea recato dal greco in italiano, col
libro di Esichio Milesio.De Viris doctrina claris.....—
Ma, avendo considerato che le illustrazioni, delle quali voleva arricchirlo, sarebbero state quasi inutili in italiano, ridusse l'Opera in latino. Poi, in poco più di un mese, compose un'altra Opera De Vitis et scri-ptis llhetorum quorundam, alla quale aggiunse alcuni Opuscoli greco-latini illustrati. Ora si occupa intorno ad un'altra Opera, intitolata Fragmenta Patrum se-cundi saeculi ecc. — Il dottissimo signor cav. Gio: Davide Akerblad svedese...., nel rimandarmi questo libro, che l'avea pregato di esaminare, mi ha scritto: