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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   41 Parmi che cosi erudita opera di un giovane ancora in tenera età, sia di ottimo augurio per l'Italia, che potrà sperare di vedere un giorno a comparire un Filologo veramente insigne, e da paragonarsi con quanti ne possedea una volta questo bel Paese, ed anche con quelli, che ancora vanta la Germania e l'Olanda „.
   A questi lavori da certosino lo avevano condotto la sua disposizione ereditata dal padre, il materiale che s'era trovato tra mano, la predilezione e l'esempio del conte Monaldo e infine i consigli di quegli stranieri, parecchi de' quali, massime il Vogel, avevano conosciuto nel loro paese quanto fossero in onore gli studi filologici.
   Così è spiegato perchè Egli — fosse andato un pezzo in traccia della erudizione più pellegrina e recondita, e dai 13 ai 17 anni, avesse dato dentro a questo studio profondamente tanto, da avere scritto da sei a sette tomi non piccoli „ (I, 71). — La qual fatica era stata appunto quella che l'aveva offeso. Onde conformava: — Insomma io mi sono rovinato con sette anni di studio matto e disperatissimo in quel tempo, che mi s'andava formando e mi si doveva assodare la complessione. E mi sono rovinato infelicemente, e senza rimedio per tutta la vita, e rendutomi l'aspetto miserabile, e dispregevolissima quella gran parte dell'uomo, a cui guardano i più „ (I, 127),.
   2. — Chi ha voluto spingere lo sguardo acuto molto lontano, ha creduto di poter riferire le infelicità di tal figliuolo a que' cento terrori, che tutti insieme, dice il Carducci (Discorsi letter., I, 29), come nubi diverse aggroppandosi fan temporale, confluirono, sul finire del millennio cristiano, in una sola ed immane paura. „
   Altri (Patrizi, pag. 13) aggiunse, che lo spossamento per gli sforzi di tutta la civiltà anteriore alla fine del XVIII secolo, anche senza l'agitazione eccezionale