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dell'epoca, avrebbe determinato la curva della fatica verso l'ascissa dell'esaurimento.
Pur ammettendo queste origini remote e generali, ma volendo avvicinare agli effetti cause più prossime e speciali, ricorderò che la vita, essendo una funzione chimica, rende per tal ragione le operazioni della nostra Psiche così strettamente congiunte coi fenomeni della nutrizione, che dobbiamo considerarle come una vera funzione della vita.
Per cui, attenendoci alla teoria che fa la vita consistere in una continua battaglia con tutti gli elementi che circondano gli esseri organici, si è subito in grado di penetrare nell'intimo dei fatti in esame.
La lotta maggiore, e che porta effetti d'importanza, ha origine fin dal concepimento. Ora l'esistenza di Giacomo Leopardi fu preparata in momenti di sofferenza per la madre, e fu sviluppata in un anno di agitazione per la sua nutrice; senza dimenticare, ch'era nato da consanguinei e, per di più, giovanissimi. Per ciò Egli non aveva potuto sortire una costituzione fisica assai forte. Ma, a dispetto delle circostanze, avea mostrato, nell'infanzia e nella fanciullezza, grande rigoglio di vita. Questa fu per lui maggiore disgrazia. Perchè, data la sua buona salute, fu lasciato sottoporre ad uno sforzo fuori del comune negli studi, ch'ei compì in casa, dai 5 ai 12 anni, con sette ore al giorno di occupazione.
Si rifletta che, mentre il lavoro consuma le forze, una tendenza benefica della natura provvede a ristorarle, senza che noi ce ne accorgiamo, a patto però che una volta l'affaticato si riposi.
Invece, finiti gli studi a scuola, il Nostro fu lasciato ingolfare da solo nel mare vastissimo dell'erudizione e seppellirsi nella biblioteca paterna, per comporre Opere faticosissime, durante i suoi begli anni