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omnia a I. L. nunc primum collecta, recognita, nova versione donata, prolegomenis et notis illustrata „.
Tenne dietro l'opuscolo : Notizie storiche e geografiche sulla città e chiesa arcivescovile di Damiata „, che il Ranieri segnò come composto nel 1815, e che fu stampato a Loreto l'anno seguente 1816.
Allora il Leopardi (Lett. al Giordani, 21 marzo 1817) prese a tradurre con più febbrile attività. Queste traduzioni sono : La guerra dei topi e delle rane — Gli Idillii di Mosco — Il canto primo dell' Odissea — La Titanomachia d'Esiodo — e il Libro secondo dell' Eneide. „ Di queste traduzioni, la prima appartiene sicuramente al 1815, perchè questa data la appose l'A. stesso, pubblicandola per la 2a volta il 1826 a Bologna, nel libretto de' suoi Versi (Versi del conte G. Leopardi, Bologna, 1826); e similmente gli Idilli di Mosco, che egli, nella prefazione alla traduzione del 2° libro dell 'Eneide, dice di avere volgarizzati un anno addietro. . Il manoscritto infatti di quel 2° libro dell' Eneide fu mandato da Lui al tipografo Stella per la stampa, nel settembre del 1816 (Epist. 1849, Voi. I, pag. 10); onde ne segue, che l'anno addietro sia il 1815, verso settembre. La traduzione del libro dell' Odissea, se non è degli ultimi mesi del 1815, appartiene certamente ai primi del 1816, essendo venuta in luce il giugno e il luglio di quest'ultimo anno, nello Spettatore (Leopardi, Op., voi. Ili, pag. 170). La versione della Titanomachia dovette essere posteriore a quella dell'Odissea: mai trattandosi di un lavoro brevissimo, poco importa. Quanto allo studio dei prosatori, il procedimento, che il Nostro segui, nei primordi di questa conversione fu questo : prima i cinquecentisti, quindi i trecentisti, nei quali in breve fu bene addentro; ma, quanto ai poeti, è indubitato ch'Egli, sin dal principio