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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   assicurava d'averlo fatto con tutto il possibile studio non avanzando una parola, senz'averla maturamente ponderata, e con tutta la cognizione delle due lingue „, di cui era capace (I; 33). Opinava che, stampando questa sua traduzione, le si ponesse di fronte il testo greco, perchè sarebbe riuscito agli studiosi di minor incomodo, che tener aperti due libri; e poi il Mai aveva dato una edizione greca in lettere maiuscole e quindi incomodissima per la lettura. In caso che lo Stella avesse accettato questo suo consiglio, era disposto a trascrivere egli stesso questo testo greco. E già 1' 11 aprile i suoi copisti di famiglia stavano preparando questa versione (I, 48).
   Dionigi d'Alicarnasso, di cui il Mai aveva scoperto i frammenti, l'Autore dell'Archeologia romana, venuto a Roma a professare il mestiere di Rettorico, nelle ore libere dalle lezioni, aveva coltivato gli antichi scrittori latini per iscriverne la Storia. E compilò un'Opera, in cui approfondi l'elocuzione e trascurò del tutto ogni critica storica, perchè gli era ignota (Montefredini, pag. 325).
   Giacomo, fin dal febbraio, aveva dovuto interrompere gli studi ; perchè aveva cominciato a sentirsi male. Dico interrompere ; chè nessuna ragione l'avrebbe distolto da quella sua occupazione prediletta, fossegli pur dovuto costar la salute, come il fatto poi chiaramente dimostrò.
   Finalmente potè avere da Milano le copie stampate della sua traduzione dell 'Eneide, e il 21 febbraio 1817 le spedì al Monti, al Mai, al Giordani.
   3. — Questa data è memorabile, perchè segna il giorno, in cui per primo Egli porse la mano al Giordani che gliela strinse fra le sue, prendendo subito a cuore la sorte di Lui.
   Accostandosi al Monti, protestava che sarebbesi te-