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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   auto pago che solo avesse accettato l'omaggio del suo lavoro; cbè, quanto a leggere la sua versione, l'avrebbe reputato un chiedere cosa oltre i confini del possibile. Non la prego che legga il mio libro, ma che non lo rifiuti „ (I, 38).
   Al Mai scriveva che, avendo accettato il lavora suo sul Frontone, ringraziava la fortuna che gli avea porto l'occasione di aprire corrispondenza epistolare con lui; e, tremante d' umiltà, gli offriva per memoria questa nuova sua traduzione (I, 37).
   Riguardo a Pietro Giordani, è d'uopo sapere che di 15 anni, cioè tre anni prima, l'avea sentito nominare dal suo parente Benedetto Mosca, per il primo Scrittore d'Italia. Però, a quel tempo Egli stava dietro a studi grossi, grammatiche, dizionari greci, ebraici e cose simili, tediose, ma necessarie; per cui non vi badò quasi niente „ (I, 59).
   Ora che da più di un anno s'era dato alla buona Letteratura italiana, ripensò seriamente a quelle parole del Mosca: ed al Giordani scrisse: Tolga Iddio che io Le ricerchi il suo giudizio ! „ Pure aggiungeva, che riteneva valere assai più una sua riprensione, che la lode di cento altri (I, 38-39). Ma anche per riprendere, bisogna leggere „.
   In questa lettera, a differenza delle altre, c'era della religione più che della stima.
   Ma chi era questo letterato ? In quali condizioni delle Lettere italiane egli viveva?
   La Patria nostra attraversava tempi duri; invano-aveva sperato in Napoleone, tramontato il quale, s'era vista ribadire le sue catene. Il Giordani, già diacono della Chiesa, antico funzionario dell'Impero, stato vice-prefetto, professore, rivoluzionario, avea finito di necessità col diventare uno scettico. Il solo filo di speranza, cui fosse ancora attaccato assieme agli