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scoprendo tanta sete di sapere in uno di que' nobili oziosi, già cosi fieramente sferzati dal Parini, gli rispose nel modo più lusinghiero (III, 77).
L'altro, che si reputava nulla, ma che collo studia vagheggiava conseguire la gloria, si sentì scosso com& da una corrente divina. E, fuori di sé per la gioia, rise e pianse; e quella commozione destò in Lui desiderio di alto ideale (I, 39).
Quel letterato avevagli detto: Ingegno grande^ studi profondi, ricchezza e gioventù sono le condizioni per diventare immortale. Voi le avete; dunque lo diverrete (III, 81).
Difatti il Giordani, ne' suoi scritti, aveva sentenziato, che Natura avrebbe dovuto far nascere l'eccellente scrittore, robusto ed altamente ingegnoso : l'educazione crescerlo alle grandi e continue fatiche, con assidui e liberi esercizi; la consuetudine farlo intollerante degli ozi, cercatore di piaceri ne' travagli ; e la fortuna essergli prodiga di nobiltà e ricchezza, perchè concludeva: Molto è creduto dal volgo al nobile ;. molto è comportato dai potenti al ricco. „ (Giordani, 166). Parecchie di queste condizioni erano veramente nel Nostro, ed ei se n'entusiasmò.
Appena sette giorni dopo, gl'insinuò : Ella vede a che stato miserabile sono caduti gli studi nella povera Italia. Sperare che li rialzi il favore de' Principi, è speranza stoltissima: niente il vogliono; e poco ancora il potrebbono. La sola speranza ragionevole è nella nobiltà italiana. Se in ogni parte, non pochi Signori cospireranno ad abbracciare con forte amore, e promuovere fervorosamente gli studi, non passeranno quindici o vent'anni, che l'Italia ritornerà grande e gloriosa. Mi diletta il pensare, che nel novecento il conte Leopardi (che già amo) sarà numerato tra i primi, che alla Patria ricuperarono il male perduto suo