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canati a rivedere la figliuola; ed Egli scrisse l'Elegia: Dove sonf...; nella quale rivelò che sotto le ceneri sentiva ancora il fuoco di quell'affetto.
3.— Cosi giunse al 1818, che inaugurò coli'affidare alla poesia il Primo amore, il racconto, genuino fin ne' particolari, della passione provata per Geltrude. Quando all'entusiasmo succede la riflessione, anche la Poesia non è che un documento storico di un fatto.
Egli mostrava già di cominciare a romperla colle pastoie retoriche, per fare omaggio alla libertà che la sua Musa domandava; e confessava al Giordani: Eh! via, che nè la nostra virtù, nè la delicatezza del cuor nostro, nè la sublimità della mente nostra, nè la nostra grandezza non dipendono da queste miserie; nè io sarò meno virtuoso nè meno magnanimo (dove ora sia tale), perchè un asino di libraio non mi voglia stampare un libro, o una schiuma di giornalisti parlarne .... Ha sentito qualche cosa questo mio cuore, per la quale mi par pure eh' egli sia nobile, e mi parete pure una vii cosa voialtri uomini, ai quali, se per aver gloria bisogna che m'abbassi a domandarla, non la voglio; chè posso ben io farmi glorioso presso me stesso, avendo ogni cosa in me, e più assai che voi non mi potete in nessunissimo modo dare „ (Lett. n. 49).
Questi sentimenti hanno tale eloquenza, che non han bisogno di commento alcuno.
Seguitando a far tesoro de' consigli dell'amico, il quale, dopo avergli indicato le prose del Tasso e del Bartoli (III, 115 e 123), lo metteva in guardia contro le spinose goffaggini de' critici del Tasso (III, 124); lo rassicurava che non s'era mai impantanato in quel pelagaccio (I, 121).
E vedere che bisogno oramai sentiva dell'amico, il