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l'amico da Recanati. Giacché la famiglia si mostrava impossibilitata dal dissesto economico a sostenere le spese per mantenerlo fuori, lo consigliò a volersi adagiare nel pensiero d'un impiego dignitoso e leggiero, in un centro importante.
Anzi, su questo proposito, accettò di convincere Carlo Antici, che di que' di era a Recanati, ad adoperarsi a ottenere da Monaldo almeno il solo permesso pel nepote di trasportarsi a Roma, dove avrebbe potuto avere agio di completare la sua istruzione. E la cosa parve ben preparata.
Ma che schianto al cuore di Giacomo recò il doversi separare dall'amico! Quei pochi giorni erano volati via, ahi! troppo presto; il paradiso gli era stato concesso per assai breve tempo; chè il Giordani partì per Macerata dopo 5 giorni.
E qui è necessario notare che, per quanto la conversione di Lui fosse stata originata da un bisogno intellettuale, perchè la reazione della sua mente l'aveva iniziata ; pure, dalla data della visita dell'ospite, progredì a gonfie vele.
Inoltre, il Giordani lo confermò in quello che già Egli stesso pensava: cioè, che sarebbe stato per Lui rimedio ad ogni male il muoversi, il distrarsi, il cercare un poco di nuovo paese e cominciare da Roma (III, 106): Certo il muoversi di costà un poco mi pare necessario „ (III, 130).
2. — Avendo ormai Giacomo compreso che la Patria era madre bisognosa dell'aiuto de' suoi più degni figliuoli, ne trasse argomento alle sue liriche patriottiche, che prima di un mese dalla partenza dell'amico aveva già pronte (Lettera 19 ottobre 1818).
Prima però di dare il titolo di quest'opera poetica, mette bene faro una sintesi dolio condizioni d'animo e di coltura, per cui era passato l'Autore.
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