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donna, perchè gli studi micidiali gli avevano guasto il corpo, s'imbattè, in questa estate, in una circostanza degna di essere spiegata.
Di fronte al palazzo Leopardi, dinanzi alla loggia del medesimo, dopo un largo piazzale, corre una strada che mena alla porta di Monte Morello. Fanno angolo con quella strada sul piazzale due case de' Leopardi. Quella a destra di chi guarda dalla loggia serviva pel cocchiere e di scuderia; quella a sinistra ha a pian terreno due botteghe. Era allora cocchiere Giuseppe Fattorini, che da Maddalena Santinelli aveva allora cinque figlie. Queste tessevano pe' Leopardi a vista del palazzo e della Biblioteca. Le prime tre sorelle erano maritate fin dal 1813, la quarta lo fu nel 1822, quando la quinta, Teresa, era già morta nubile e giovine.
Dessa è Silvia, già cantata nell'Aminta dal Tasso; col qual nome il Nostro adombrò la creatura da Lui amata. Ancora il tempo rispetta la casa di quella fanciulla, del lieto canto della quale le vie risuonarono, mentr'ella industre dava opera alla tessitura.
Teresa Fattorini, nata nell'ottobre 1797, aveva statura conveniente, era biancastrinella, secchettina, ci-viluccia, ma non famigliare con altri (Mestica, Fan-fulla della Domenica, 4 aprile 188G).
Giacomo, nel maggio, provò per lei un tenero sentimento d'amore; perchè, mentre studiava nella biblioteca, s'allietava del canto gentile di lei; e, lasciando talora le sudate carte, s'affacciava ad ascoltarla in sul verone del paterno ostello.
Durò questo trasporto del suo cuore fino ai primi d'autunno, quando la povera Teresa mori di malattia lenta il 30 settembre 1818.
Per lei, il poeta compose la Canzone Per una donna malata di malattia lunga e mortale, il di cui ms.,