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che è di mano della sorella Paolina, fu trovato dentro un libro della biblioteca (III, 436). Fu un amore lontano e prigioniero e più romanzesco che vero; ma Ei provò una volta di più, che l'amore avea per Lui una potenza e un fascino, che non si può immaginare. Avrebbe dato vita, gloria e tutto all' amore, di cui dovea restare privo per sempre, senza conoscerne che il solo immenso desiderio. E seppure qualche rara volta credette inebriarsene, se ne trovò deriso.