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Per la storia di un'anima
Biografia di Giacomo Leopardi
Ciro Annovi
S. Lapi Tipografo Editore Città di Castello, 1898, pagine 232

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 74 —
   N'è prova la testimonianza di Carlo a Giacomo a Roma: La tua assenza mi ha fatto stringere maggior amicizia con Luigi, che verrà degno della nostra fratellanza, se non altro, per il cuore e la devozione assoluta alla causa comune „ (Piergili, Lett. scrit., pagina 92).
   Pare di leggere una lettera d'un congiurato politico; ed è invece uno sfogo, una confidenza giovanile contro un regime di famiglia sbagliato. A tanta esagerazione aveva spinto questi figliuoli il sistema paterno !
   Ora Monaldo, fissatosi in capo che gli estranei gli avessero subornato il figlio maggiore, raddoppio di rigore con Lui.
   Date una tempra di carattere come quella di Giacomo, il quale e per natura, e per la lunga partecipazione alla libera vita degli antichi, voleva rompere e allontanare da sè ogni catena, con una tenacità e fermezza non minori di quelle del padre; e vi parrà naturale, che queste due tempre di caratteri inflessibili dovessero ben presto venire a cozzo fra loro. E il danno doveva essere specialmente di Giacomo; il quale, oltre a tanti mali fisici e morali, che cominciavano ad esasperarlo, trovandosi solo e senza mezzi di sorta, si vedeva costretto a raffrenarsi e a disperarsi in segreto „ (Moroncini, 46).
   Questo stato violento non era possibile che durasse. Il Nostro, che volle durarla, ne rimase stritolato, distrutto.
   Sicché, a mano a mano, acuiva di necessità sempre più il suo dissidio col padre, con la madre e con l'accolta di que' sacerdoti, ch'erano i fidi consiglieri loro. Onde nulla di straordinario che questi figli reagissero qualche volta col calore dell'età. Lo stesso Monaldo, il 3 aprile 1820, se ne sfogava con l'avvocato Brighenti