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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51
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Benvenuto da Imola, nel suo Commento alla Divina Commedia, asserisce che la famiglia dei Guinicelli era uscita da quella de1 Principi, devota alla parte imperiale: e in lui, antico e diligente, hassi a. porre credenza. Il medesimo Benvenuto appella Guido del titolo di Miles, che sonava allora cavaliere; e lo dice ancora Judex, cioè giurisperito. Non fu però dottor di leggi, quantunque Dante dica di lui e degli altri insigni Bolognesi di que' tempi, essere stati dottori illustri e di piena intelligenza di cose volgari : e ciò ne mostra come la parola dottore s'abbia a intendere maestro o professore che dir vogliamo.
Fu Guido di Guinicello legato in matrimonio a Beatrice dell'illustre gente della Fratta, che in principio di quel secolo avea dato un Vescovo alla città. — L'anno 127 & riuscì assai travaglioso alla famiglia del nostro poeta, per la cacciata della parte de' Lambertazzi, ch'era quella ch'essi seguivano. Del decrepito Guinicello, che^ancor vivea, non fu tenuto conto, perchè già, come s'è detto, era privo di senno. Uberto, il minore de' figli, come fellone e ribelle (secondo il linguaggio di quéi giorni) ebbe il bando in solenne forma« con la confiscazione de'beni. Guido e Giacomo vennero soltanto mandati a confine fuori del contado bolognese; ina non è cognito in quale stato e in quale luogo riparassero.
Guido non visse troppo lungo tempo nel suo esilio, e morì di fresca età nel 4276. In questo anno addì 13 novembre, la vedova Beatrice assumeva la tutela dell'unico figlio che di lui restava, nominato esso pure Guido, fanciullo allora di poca età, trovandosi ch'era ancor pupillo nell'anno
Ma per tacere de' congiunti di Guido e far ritorno a lui solo, diremo con Benvenuto da Imola (che insegnava umane lettere in Bologna l'anno i 370), essere slato il bolognese poeta uomo saggio e facondo, d'ingegno ardente e di focosa