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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51

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a cura di Federico Adamoli

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   GUIDO GHISILIERI
   Troppo luogo riuscirebbe il riferire le parole d' elogio che scrissero di Guido Ghisilieri i raccoglitori delle notizie biografiche circa gli esordi di nostra lingua. Ne parlò infatti Leandro Alberti nella descrizione dell'Italia, cui fece eco il Jacobilli da Foligno: ne ragionò Pellegrino Orlandi ne* suoi appunti sugli scrittori bolognesi, lo Zoppio nella Poetica sopra Dante, il Crescimbeni nella storia della Volgar Poesia; ed il Bembo, e il Montalbani, e il Gobbi ed altri ancora, che salutarono il Ghisilieri fra i padri e maestri più benemeriti dell'italiana favella. Di questi dunque non riferiremo le parole; tanto più che alcun di essi incorse talvolta in errori, o per difetto di notizie o per troppo facile credenza: ma ci staremo invece col diligente e laborioso Fantuzzi, che tiene il primato degnamente fra quanti diedero contezza degli scrittori bolognesi.
   Da Upizzino di Lorenzo e da Naviglia de' Fantuzzi nacque y il nostro Guido circa l'anno ìtik e non prima, perocché