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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51

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a cura di Federico Adamoli

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   del 1268, avendo già perduto il padre, occorrevagli l'autorità d'un curatore per la validità de' suoi contratti : il che più non accadeva nell'anno appresso, essendo uscito di minorità: e ciò avveniva in que' tempi all'età di anni.
   Avea frattanto menàto in moglie Gisla o GhisiHa d'Arimondo dei Romanzi, che il fece padre d'una fanciulla di nome Ri-guliosa, la quale andò poi a marito con Ugolino dei Torelli. Nel 1273, il 28 d'agosto, essendo Guido gravemente infermo, fece testamento, e lasciò una somma al suo Paroco dei Santi Fabiano e Sebastiano a favore de' poveri : d' onde apparisce che già fin d'allora i Ghisilieri avevano le case loro in via Pietrafitta, d'onde poi cacciati vennero a furor di popolo nel 144.5, quando, per ira di parte ed ambizione di signorìa, ebbero ucciso a tradimento Annibale I. Bentivoglio che tenea il primato in Bologna. Della quale scelleraggine essi ed i Ca-netoli raccolsero il mal fruito coll'esilio, e perdettero per con-fiscazione le loro terre, e, per sempre, le orgogliose loro stanze, ridotte dall'irata moltitudine in un monte di rovine. Allora fu che una parte de'Ghisilieri riparò nell'ospitale Piemonte, dove, poi ebbe la culla quell'illustre che fu il Pontefice Pio V. II. qual Pontefice intercedette dal Senato bolognese il ritorno in patria de' suoi congiunti, ed ottenne che fosse riaperta quella porta maledetta di sant'Isaia, d'onde uscirono centovent' anni prima gli assassini del Bentivoglio fuggendo di Bologna: anzi, in segno di grato animo, riedificolla tutta nuova a spese proprie, e gli fu dato di poterla chiamar Porta Pia dal nome suo.
   Ma troncando la digressione a cui ci ha spinto la memoria de' Ghisilieri turbolenti, noteremo che. il nostro Guido non soccombette a quella grave malattia che V ebbe tratto in fin di morte; rilevandosi dagli archivi de' notai, sotto l'anno 1277, come fosse presente ad alcuni testamenti e codicilli, qual testimonio, un Frate Guido Ghisilieri dell'Ordine dei Minori, il