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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51
La potente ed illustre famiglia Lambertazzi ebbe molli individui di nome Fabro, i quali per vezzo consueto venivan chiamati Fabruzzo. Uno di questi fu l'esimio poeta del quale verremo a recar qui le notizie, e che al dire dell'imolese Benvenuto Rambaldi fu nobile cavaliere, e uomo sapiente e di gravissimo cousiglio.
Egli nacque di Tommasino Lambertazzi, più tardi al certo del 1250, non tanto perchè dall'Alighieri vien posto sempre dopo il Guinicelli e l'altro Guido, de' quali fu alquanto più giovine, ma perchè nel memorando anno tanto funesto
ai Lambertazzi per la lor cacciata da Bologna, soscrisse contratti civili, per la validità de' quali gli fu mestieri dell'assistenza d'un curatore: il che significa non aver egli in quel tempo compiuti ancora i venticinque anni d'età. Dov'egli studiasse le lettere non è chi l'accenni; nè di lui nè degli altri illustri bolognesi di quel secolo remoto ci sono cogniti i maestri. È però a supporre che la dotta Bologna, madre celebrata degli studi scientifici, quelli pur anche letterari a' figli
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