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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Toscana, que' medesimi che sarebbero stati dichiarati saggi ed eroi, trionfando, furono chiamati folli e ribaldi, soccombendo: e questo avviene sempre nelle geste ardimentose degl'individui e de' popoli ; in quelle che in moderno linguaggio appellansi colpi dì stato, e che ti prostran nella polvere o t'innalzano in sugli altari. Tal è il concetto che Fabruzzo (probabilmente ne' primi giorni d'esilio) svolse nel Sonetto morale di cui sopra, il quale se non ha l'eleganza delle rime del Guinicelli e dei toscani contemporanei, non manca però di naturale condotta e di lodevole chiarezza. •
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