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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Del notaio ser Bernardo parlarono il Crescimbeni, il Muratori, l'Orlandi ed il Quadrio. Alcune sue rime si conservavano a penna nel secolo scorso dal chiarissimo bibliografo Pieran-tonio Serassi da Bergamo; ed altre in un Codice della Biblioteca de' Canonici Lalerauensi, a s. Salvatore in Bologna, il quale era coś intitolato: Rime antiche di diversi autori, co-piate con diligenza da un libro scritto di mano dell'abate M. Lo-renzo Bartolini, avuto in Firenze da M, Bartolini suo nipote di Dicembre 1564. Anche il Canonico Giovan Giacomo Amadei diligentissimo bibliofilo bolognese, ' possedeva alcune Rime di Ser Bernardo in un Codice antico manuscrilto, che con molti libri di quel paziente raccoglitore di patrie memorie, pasṣ ad arricchire la cospicua Biblioteca della celeberrima Università di Bologna.