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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51

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a cura di Federico Adamoli

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   GRAMO BAHBAGLIOLI • BAHBAGIUOLI
   Dei oove bolognesi che dettarono versi italiani e prima dell'Alighieri e nel tempo in cui questi sorgeva ad ecclissare i passati ed i presenti poeti, il Bambaglioli fu il più ornato e il meno antico; sicché l'insigne fiorentino, ove l'avesse conosciuto co m'ebbe il Guinicelli, il Ghisilieri, Fabruzzo ed Onesto, avrebbe fatto per avventura le maggiori lodi di lui, anzi le massime: e, se a Guido Guinicelli diede il vanto per aver osato rime d'amor dolci e leggiadre, a Graziolo l'avrebbe consentito per avere scritto di filosofia e di morale in nobili forme e con più nobili concetti.
   Questo Bonagrazia o Graziolo di Bainbagliolo Bambaglioli, uomo valente nelle cose giudiziarie e ne' poetici numeri, veniva dichiarato notaio dell'anno 1311, ed in sull'entrare del 1324 era del novero degli Anziani in Bologna sua patria; dal che potrebbe inferirsi che avesse già tocchi i quarantanni, se anziani e priori ne' reggimenti a Comuue rispondevano ai senatori d'oggidì nei governi costituzionali.
   Volgeva l'anno 1325, e il nostro Bambaglioli condusse in moglie Giovanna di Lorenzo Bonacati, che il fece padre di
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