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I primi bolognesi che scrissero versi italiani
Memorie storico-letterarie e saggi poetici
Salvatore Muzzi
Tipografia di Giulio Speirani e figli, 1863, pagine 51
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un fanciulletto, cui pose notnc Giovanni. Dopo questo tempo oltre il titolo di Notaio ebbe pur quello di cancelliere del Comune di Bologna, officio che non assenti vasi fuorché a persone di condizione civile e fornite di b(uone lettere. E fu per certo esso Graziolo dotto ed erudito nelle lettere latine e volgari, e profondo espositore della morale filosofia, come fanno fede i dettati che d'esso ancora ne rimangono.
Egli fu Guelfo: e siccome la parte sua ebbe la peggio in Bologna nel 4 334; così venne sbandito dalla patria con tulli gli altri di sua famiglia dai 10 anni ai 60, e trovasi scritto fra coloro che diedero sigurtà e promessa di starsi a confine. Se morisse in Bologna o fuori, e di qual anno, non è ben noto, sendochè dopo la cacciala dalla patria non si trova più memoria di lui. Da ciò si deduce comunemente ch'egli morisse esule; e siamo certi che del 1343 non era più, perchè in questo tempo il Ggliuol suo dimandava uo curatore $he lo reggesse.
Scrisse Graziolo un Trattato delle Virtù Morali, diviso in cento Rubriche, il quale contiene sentenze gravi, attinte alle fonli della Filosofia e della Teologia, ed e esposto in istrofe di vario metro: in che venne forse imitato da Francesco Bar* beriui o da Barberino ne' suoi Documenti d' Amore. Ornò Graziolo il Trattato delle Virtù con acconci Comn^nl^ri in. lingua latina, riboccanti d'erudizione sapra e profana, e lo dedicò a Bertrando del Balzo cognato di Roberto re di Napoli e capitano di guerra dei Fiorentini. Pare che l'opera del Bam-bagliuoli, o Bambagiuoli, passasse dalle mani di Bertrando à quelle di Roberto, il quale essendo amatore delle buone lettere, ne fece Irar copia, o la trasse egli stesso dall'originale: onde poi l'abbaglio di Federico Ubaldini, che pubblicava quel Trattato come scrittura di re Roberto. lV(a il Crescirpbeni rivendicò J'onore di quel dettalo a Graziolo da Bologna, met-