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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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nella quale essa la invita a recarsi da lui alla solita ora per consegnarle alcune carte e dirle qualche cosa di premura, non era a rivocarsi in dubbio dalla esistenza di cotesta lettera che solo in virtù d'intime relazioni il signor Roberti avea potuto affidare alla Principessa Sciarra nota per le sue clericali e borboniche intenzioni . uno scritto di cotanta importanza qual' era l'additata lettera da ricapitarsi al Borbone.
2. Ciò che continuava a confermare questo giudizio e le prevenzioni reazionarie a cui era segno il signor Roberti era una seconda lettera a lui diretta dal famigerato Monsignor Carbonelli che già più volte ha richiamato l'attenzione dell' autorità di Polizia pei suoi maneggi Borbonici. In essa questo pio Prelato nel ringraziare il Roberti di un favore ricevuto non perdeva il destro di ricordargli che meglio non avrebbe saputo rimunerarlo se non convertendo le obbligazioni che gli professava in preghiere perchè il Signore Iddio rimettesse la spada nel fodero escluse il trionfo alla religione ed alla giustizia : e colali fervidi voti non si sarebbero al certo manifestato con chi pienamente i desiderii e le aspirazioni medesime.
3. Di maggiore importanza scorgevasi di .certo una terza lettera allo stesso diretta con la data di Portici A Decembre e segnata vostro Zio L. G. che a quanto chiaramente appariva dovendo essere le iniziali del nome e cognome dello scrivente sembra che indicassero Luigi Cianciulli.
In essa queir altro ex Consigliere del Borbone riandando una ternata del Consiglio di Stato avvenuta in Giugno 1860 invoca : le parole del salmo : Ito exurgas misereberis Sion, quia lempus miserendi ejus quia venit tempus, soggiungendo: i tempi sono venuti ! E questa invocazione è la certezza di veder arrivati i tempi di una riscossa per la qualità della persona che scriveva, è per i precedenti di chi riceveva la lettera potrebbero fare argomento di qualche cosa di più di una semplice propensione ed accennare che i due Consultori del cessato dispotismo non fossero estranei a delle sediziose macchinazioni : tanto più che su di un pezzettino di carta pur capitato fra le nostre mani leggesi il borro della risposta del Roberti, il quale ritornando a dire di essere già il tempo opportuno accenna alla sua volta di nutrire sicurezza ( e non poteva altronde derivarla che dalle notizie delle segrete insidie che ordivansi contro il Governo) di nutrire noi dicevamo, sicurezza che l'opera malefica di mutare l'ordine attuale di cose avesse da un momento all'altro essere compiuta.
4. A maggior conferma delle tendenze del Roberti ci è venula