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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 19 — -
   tere di convenzionale linguaggio con le parole di scrittura ordinaria inframmesso alle cifre corrisponda puntualmente a quello del vostro registro giornale. Vi sembra mai verosimile la coincidenza di tante inopinate combinazioni diverse per aggravare sul vostro capo l'idea di una imputazione di cui vi dite innocente?
   R. Io ripeto le precedenti spiegazioni e mi affido che le successive investigazioni verranno a chiarire come in realtà siano derivati da fortuiti riscontri quei fatti di presunzioni di reità che si elevano a mio carico.
   D. avete mai conosciuto qui in Napoli un frate addimandato Padre. Girolamo Quintino?
   R. Giammai, e non ho inteso a mentovarlo nemmeno per nome. Datesi lettura delle anzidette dichiarazioni al Signor Quattromani, le ha confermato in tutte le loro parti, e comunque orbo degli occhi essendo in grado di comporre per abito di mano, senza punto vederle, le lettere della sua firma, abbiamo creduto di fargliele qui segnare, e quindi è che apparisce in piè di questo verbale la sua soscrizione una colla nostra, e quella del Segretario.
   Cavaliere Gabriele Quattromani.
   Francesco Perelli.
   Angelo Russoman.
   (Foglio 24) L'anno 1863, il di 15 Gennajo in Napoli.
   Noi Francesco Perelli Ispettore della Questura, assistiti dal Segretario, volendo devenire allo esame della Signora Marchesa Sofìa de' Medici coabitante col Cavaliere Quattromani, la quale era talvolta da costui adoperata alla scrittura del suo libro giornale, e che attesa la manifesta somiglianza di caratteri che si ravvisa nella più parte del registro-giornale con quelli delle lettere in cifre, è a ritenersi che abbia potuto del pari essere stata adoperata a scrivere anche queste ultime, l'abbiamo, previo regolare invilo, falla introdurre alla nostra presenza. Dopo di averci essa spiegato, a speciale nostra dimanda, di essere figlia del fu Marchese Giovanni Giacomo, nativa di Milano, nubile, dell'età di anni 52 domiciliata strada Bi-signano N. 13 abbiamo cominciato col mostrarle il registro assicurato in casa del Quattromani, richiedendola a palesare se nulla vi sia nelle scritture di quel giornale che riconosceva come l'opera della sua mano.
   Al che risponde convenendo che molle pagine della scrittura del giornale in parola siano di suo proprio pugno; in comprova di