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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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che le ha contraseghate in margine di sua firma. A tale dichiarazione noi abbiamo presa dall'altra banda la lettera all'indirizzo del signor Attanasio Mazzocchi, e mostrandone la sopraccarta ad essa signóra Marchesa, 1' abbiamo richiesta di vantaggio se riconosceva pure di essere scritto di suo pugno l'indirizzo anzidetto.
Ed essa ha del pari risposto affermativamente.
Ritenuta la ricognizione del carattere anzidetto, noi abbiamo spiegato in diversi luoghi le lettere in cifre sorprese alla signora ' Principessa Barberini, e confrontando il carattere degl'indirizzi e delle parole in linguaggio ordinario frammesse alle cifre con quello delle cennate pagine del registro-giornale e' dell' indirizzo al signor Attanasio Mazzocchi, abbiamo esortata essa signora Medici a por mente alla perfetta somiglianza che si scorge tra ^li uni, e gli altri, fermandoci precipuamente alla rassomiglianza, se non voglia meglio addimandarsi identità della V. minuscula della G. .e della M.-
La signora Marchesa medesima, dopo attento esame dell'un carattere e dell'altro, non ha potuto a meno di confessare di essere somiglianti fra loro; ma negando di, a ver essa scritto le lettere in cifre che le si sono dimostrate, ha soggiunto di essere, stata una fatalità che il carattere della mano delle scritture di misteriosa corrispondenza si riscontrasse col suo.
Avvertita .'a dire il vero, e fótta consapevole che gravi elementi di prova mostrano che il Quattromani si trovò impigliato ih maneggi reazionarii, pei quali era incaricato di . sostenere quella misteriosa corrispondenza1, e che quindi-la somiglianza di caratteri dà luogo ad argomentare ohe Siasi il Quattromani awaluto di lei anche per la scrittura delle lettere in 4jui esprimevansi i concerti segreti della sua cospirazione a danno del Governo;
Risponde insistendo sulla fatalità del riscontro de'suoi caratteri, e respingendo qualunque idea di partecipazione a politici intrighi.
Dimandata se conosca la Principessa Sciarra Barberini: Risponde di conoscerla da più tempo; ma noB averla però, veduta iti quesl' ultima sua dimora in Napoli, per essersi trovata inferma in un giorno, quello del Capo d'anno, in cui venne a far visita al Quattromani. Sa soltanto che costui, amicissimo della principessa, recavasi a visitarla nel suo albergo.
Dimandata a dare spiegazioni sulle lettere F. G. V. E. Cas-soviefy , che veggonsi segnate di suo carattere nell' ultima pagina del registro-giornale. Ha risposto che quelle lettere sono iniziali della famiglia Cassovich abitante in Napoli, nel Vico Freddo, cioè il Padre nomalo D. Francesco, la costui moglie Giulia, il figlio di costoro D. Enrico, e la moglie di quesl'ullimo Donna Vincenzina,