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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
ricevuto quel piego suggellato in cui si contenevano le lettere più importanti della corrispondenza in esame, la inverosomiglianza che egli avesse quelle lettere da un terzo individuo senza saperne lo scopo, la maggiore inverosomiglianza che avendo ricevute quelle lettere per ispedirle a Roma non si fosse nemmeno brigato di verificare l'indirizzo. L'assurdità che quelle lettere gli si portassero a casa da un uomo non altrimenti da lui conosciuto che per due visite precedenti di semplice cortesia, la certezza che risulta da tutte le investigazioni eseguite dalla Questura di essere il de Charden, al quale le lettere si attribuiscono, un nome imaginario, la manifesta rassomiglianza del carattere delle diverse parole di linguaggio ordinario framesse alle cifre delle lettere anzidette con quello in cui mostransi scritte varie pagine d'un registro giornale assicurato in casa del Qualtromani medesimo: d'onde è forza inferire che la cifra sia siala deltata o da costui, o da alcun altro dei suoi consorti, ed eseguita da alcuno dei suoi Segretari o dalle Signore di sua casa che si adoperavano benanche alla scrittura del giornale il riscontro manifesto della qualità e dimensione della carta su cui é vergata la corrispondenza, in cifre con la qualità e dimensione della carta su cui sono scritte due altre lettere anche dirette a Roma, ed indebitamente derivate dalla casa di lui. Le quali prove ed indizi tutti rivelano per se soli di essere il Qualtromani uno dei principali Agenli della cospirazione a cui si riferisce la corrispondenza in esame. Agente prescelto probabilmente in preferenza di ogni altro a sostenere la segreta corrispondenza in quanto che immaginavasi la sua età, e l'essere orbo degli occhi avrebbe allontanata dalla sua persona la vigilanza delle autorità di Pubblica Sicurezza; |