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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Tutti detenuti, il primo ed il secondo dal 25 Maggio 1869, il terzo e quarto dal 26 detto, il quinto e sesto dal dì 11 Marzo 1870 ed il settimo dal dì 23 Maggio pr. passato, e
   Tulti imputati di omicidio premeditato, e di omicidio premeditato mancato :
   Per avere nella sera del 24 Maggio 1869 in Livorno sullo Scalo detto dei quattro Mori, previo antecedente concerto, e nel comune loro interesse, ed al seguito di matura, fredda, e costante deliberazione, e con la loro diretta partecipazione e cooperazione, ucciso con colpi d'arma pungente, e tagliente, il Console d'Austria Cav. Commendator Niccolò Inghirami, e tentato di uccidere a colpi di simile arma il Generale austriaco Conte Francesco Folliot De Crennewille,-che sopravvisse per cause indipendenti dalla volontà e dal modo di operare di detti imputati ;
   Beati previsti e puniti dagli articoli 46, 49, 59, 307 e 309 del vigente Codice penale toscano, modificati dai decreti Governativi 30 Aprile 1859 e 10 Gennajo 1860.
   Sentito in Camera di Consiglio il Commendatore Procuratore Generale del Re presso questa Corte d'appello nel suo verbale rapporto, e
   Veduta la Requisitoria da esso scritta e sottoscritta in data 14 Giugno 1870,' e rilasciata in atti, con la quale si richiede che sia fatto diritto alla opposizione avanzata dal Procuratore del Re al Tribunale di Lucca contro l'ordinanza della Camera di Consiglio di detto Tribunale del 19.Novembre 1869* e previa la revoca dell'ordinanza stessa, che sia pronunziata l'accusa contro i suddetti imputati pei reati di cui sopra, ed ordinato il loro rinvìo alla Corte d'Assise, per esservi giudicati a forma di legge.
   Udita la lettura degli atti del processo; Dopo di che ritiratosi il Pubblico Ministero ed il Cancelliere, e chiuse le porte, ha proceduto all'occorrente deliberazione senza interruzione fino al suo termine, e quindi alla pronunzia che appresso.
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