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4. Della scienza nei medesimi sali1 arrivo in Firenze del Generale De Crennewille, e sulla di lui venuta a Livorno in casa del Console Inghirami.
5. Dei precedenti concerti intorno al modo di vendicarsi del Generale e del Console.
6. Della scelta dei mezzi, del luogo, e del momento della consumazione della strage.
7. Delle circostanze che precedettero l'esecuzione dei misfatti.
8. Della parte che gli imputati vi presero.
9. Di alcune circostanze immediatamente successive all'avvenimento.*
10. Del contegno degli, imputati stessi nella sera del fatto.
11. Della credibilità delle prove a carico, e della inattendibilità di quelle a discarico.
§• i.
Della causa a delinquere.
Per prove documentali e per.attestazioni di moltissimi testimoni, non è altrimenti permesso il dubitare della esistenza in Livorno di una associazione di persone audaci e turbolenti, le quali prendendo a pretesto la politica sotto insegne diverse, è riuscita da qualche tempo a porre in pericolo la pubblica quiete, ad attentare al rispetto dovuto alla legge, e ad imporsi alla Città per via di violenze di ogni maniera, e di reati di sangue, rimasti di sovente impuniti per difetto di prove, e di coraggio civile nei cittadini a fornirle per timore di restar vittima delle loro vendette.
• Fra i non pochi componenti questa associazione figurano indubbiamente gli imputati, e fra i più influenti ed arditi agenti della medesima si notano Iacopo Sgarallino, e Corrado Dodoli.
La maggior parte di costoro e segnatamente gli imputati gon usi a passare la loro vita, crepolando, giuocando, e
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