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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   straviziando nei postriboli e nei Caffè. E taluno dei medesimi è per fino in voce di occuparsi del furto e del contrabbando, secondochè apparisce dagli officiali rapporti del 15 e 17 Marzo p.° p.° esistenti iu atti, e dalle deposizioni dell' Ispettore Cav. Agostino Fassio, dei Brigadieri Pietro LaZzeri, Stefano Mattiello, e Pietro Vitali, e delle guardie Domenico Scasserra, e Gesualdo Moriconi.
   \ Là Trattoria della Fortuna condotta dall'imputato Baldassarre Pagliaj è stata sempre il ridotto di questa associazione, siccome lo si desume dalle dichiarazioni di alcuno degli imputati, dai Rapporti della Pubblica Sicurezza, e da deposizioni testimoniali.
   E per quanto Fortunato Autonacci abbia impugnato di aver frequentato quella Trattoria, è rimasto in ciò apertamente smentito dal testimone Giuseppe Bondi che lo vide sulla porta della medesima poco dopo il fatto avvenuto, e dai Brigadieri Pietro Lazzeri, e Domenico Serafini, e dalle guardie di Pubblica Sicurezza Giovanni Fassiano, Pietro Pizzi, e Domenico Scasserra che per occasione di sorveglianza di quella Trattoria ebbero luogo di trovarvelò più volte, e segnatamente nel Maggio 1869.
   ' La predetta associazione conta fra la maggior parte de suoi membri persone della classe popolana, più o meno direttamente compromesse, per ragione di turbamento d'ordine pubblico, con ogni Governo, e. segnatamente con quello Austriaco dal quale negli ultimi rivolgimenti politici furono assoggettate a diverse punizioni.
   Prescindendo dal ricordare tatti' i nomi di coloro che addarono passivi di qualche gastigo per ordine di quel Governo, e che sono affiliati ar quella associazione, come sì desume dagli atti della causa, basterà notare;
   Che Iacopo Sgarallino si sottrasse, emigrando, a quelle punizioni all' ingresso degli Austriaci in Livorno cóntro i quali aveva presa attiva parte secondo consta dagli atti, e secondo che egli stesso dichiarava nelle carte sequestrategli.'
   Che Corrado Dodoli con Sentenza 9 Luglio 1851 fu condannato dal Governatore De Crennewille a 15 colpi di