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6. E finalmente t ed in linea d'argomento, dal processo della, evasione da Livorno del noto galeotto Pietro Ceneri, ove figuravano come imputati lo stesso Jacopo Sga-rallino, e Luigi Antonacci, fratello di Fortunato, con altri rimasti ignoti.
E per quanto una Sentenza di questa Corte in data • 20 Febbrajo 1869 dichiarasse la loro dimissione dal giudizio, ciò dipese soltanto dal dubbio della loro colpevolezza, e non già per causa della prova della loro innocenza, come può rilevarsi dai motivi di quella pronunzia esistente negli atti di questa causa.
' Ma per completare su tal rapporto ed agli effetti che sopra i gravi dubbi di reità dello Sgarallino e del Dodoli, ed i loro rapporti con un Galeotto che fa parte principale nella celebre causa della Società dei malfattori decisa dalla Corte d'Assise di Bologna nel 5 Luglio 1867 conviene lasciar parlare due testimoni, la Lucia Baffigi, ed Achille Papadopulo di cui in seguito torneremo a discorrere.
La Baffigi narra che andato un giorno da lei l1 imputato Sgarallino dopo finito l'affare Ceneri, gli domandò oome avesse fatto a liberarsi da quella imputazione — egli rispose — (sic) — * coi denari si fa tutto, e coi denari si è comprato il Dott. Marlin ». -r- Gli aggiunse che quando il Ceneri arrivò a Livorno gli fece recapitare una lettera per mezzo di un barchettajolo, e quando gli fa portata era in sua casa il Dott. Marlin che lo assisteva perchè ammalato.
Disse pure che dopo la fuga del Ceneri era partito per Alessandria di Egitto il Dodoli, e che sarebbe ritornato o povero o ricco.
Che dppo qualche tempo essendo da lei comparso il Dodoli, !o ricercò se vero era che fosse andato in Alessandria; -e sebbene sia certa la testimone che ei gli rispondesse di essere stato fuori di Livorno, è incerta se convenisse di essere stato in Alessandria.
Intese però dire da molti Signori che frequentavano la di lei casa, che nella sera della fuga del Ceneri l'amante
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